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La “cucina liquida” del cocktail bistrot più cool di Milano: un luogo che abbraccia le suggestioni dal mondo mettendo al primo posto quotidianità, freschezza e stagionalità.
Domenico Carella è CARICO! Non solo perché è una persona motivata e con sempre tanta voglia di fare, ma perché, e qui giochiamo sulla polisemia della parola, Carico è il cocktail bistrot più cool di Milano.
Stiamo parlando di un format nuovo, divertente, dinamico e in continua evoluzione, che ama la creatività senza trasformarsi in qualcosa di troppo sofisticato, ma soprattutto, è un contenitore di idee che unisce le esperienze di Domenico Carella, chef di professione e bartender, e Lorenzo Ferraboschi, il back of house di Carico. Domenico, oltre ad avere in mano la direzione del locale, crea ed unisce insieme a Leonardo e a tutto il team le idee di cucina e bar con il consueto brainstorming quotidiano.
Domenico Carella, detto “Dom Carella”, classe ’84, lucano doc, è nato come cuoco: ha iniziato a fare i primi “imbratti”, ovvero casini in cucina, da bambino, a 11 anni, quando preparava le torte per chiunque andasse a trovare a casa la nuova sorellina. Questa passione, insieme a quella per l’architettura, lo portano a lavorare in cucina, a 17 anni, in una piccola azienda di famiglia dove faceva cocktail e panini che poi sono diventati piatti e infine pizze.
Nel mentre, insieme agli studi di geometra, coltiva il mondo del bar anche grazie alle due aziende di famiglie del Food &Beverage dove poteva cucinare – “ho fatto il cuoco per 10 anni” – e studiare. Da qui unisce la sua conoscenza di ingredienti e sapori per creare cocktail che bilanciano perfettamente consistenza e gusto, utilizzando spesso infusioni ed elementi inattesi per realizzare un piccolo viaggio senza allontanarsi troppo dal minimalismo.
Interpreta il bar come una “cucina liquida” senza dimenticare mai i cocktail classici che richiedono conoscenza di tecniche e ingredienti. La sua innata curiosità lo ha spinto a girare il mondo facendo esperienza come Bar Manager da Otto e mezzo Bombana, che lo ha portato a essere nominato Bartender dell’anno in Asia per That’s Shanghai; nel 2015 Group Bar Manager per Dry Milano e Bokan Canary Wharf a Londra, Beverage Director di Pirata Group ad Hong Kong. Fondatore di Drops Magazine, è tornato a Milano nel 2019 dove è stato coinvolto nello sviluppo di marchi come Langosteria ed Aimo e Nadia.
“Ho studiato la materia bar che mi ha dato tanto e mi ha portato a essere un riferimento per molti. La Cina è stata la spinta dove ho imparato di più ed è stata la prima tappa di una palestra che ancora oggi non si ferma. Costruire un bagaglio gustativo di sapori, di odori e di culture di metodi di consumo è tutto. Sono un perfezionista e ricerco la perfezione in ogni cosa. Facendo un confronto con il cinema e il teatro posso dire che il bar è estemporaneo come il teatro, la cucina invece è come il cinema e a me piacciono molto entrambi!” ci racconta Dom Carella.
Carico è un bistrot pensato per chi ha appetito e curiosità fino a tarda notte, all’inizio di via Savona, all’ingresso del distretto del design. Dallo stile urbano e contemporaneo, sono predominanti i sobri colori metropolitani, abbinati a ferro, legno e cemento.
Grandi tavoli per condividere, comunicare, socializzare, un approccio informale perfetto per chi cerca un aperitivo stuzzicante, una cena in compagnia o vuole trascorrere un piacevole momento con un buon drink. Inaugurato a febbraio 2020, ha subito fatto i conti con un periodo complicato da cui però ha saputo trarre utili opportunità, come ci spiega Carella.
“È stato un esercizio difficile ma entusiasmante. Quando abbiamo aperto, l’emergenza Covid ci sembrava una cosa lontanissima, non eravamo preparati soprattutto avendo fatto un’importante investimento. Per cui ci siamo inventanti la qualunque per sbarcare il lunario e ce l’abbiamo fatta anche grazie alle persone che ci hanno sostenuto.
Siamo stati diversi sin da subito, per cui molti volevano venire a vedere e scoprire e questo ci ha permesso di fidelizzarli dal momento zero. Così, subito dopo ogni chiusura o lockdown di turno, si lavorava, e anche tanto. Non è sato tutto rose e fiori ma ad oggi siamo quasi come se avessimo aperto ieri! Oggi la clientela rispetto a quando abbiamo aperto è più attenta a cosa vuole e come spende, capiscono molto di più di quello che stiamo dando anche a livello umano. Il target è la persona che vuole provare ricercatezza e diversità nel gusto.
Carico è la ricerca spasmodica del gusto a tutto tondo: cucina, vino, birra, drink, gusto nel servizio.. Non a caso in questi mesi ho sempre lavorato, e tanto, tra consulenze per ristoranti, brand, finanziarie. Ho fatto più cose in questo anno di chiusura che normalmente, perché c’è stata una grande spinta e tanti si sono accorti di doversi specializzare nel mondo della ristorazione”.
Il menu
La cucina è guidata da Leonardo D’Ingeo, giovane pugliese cresciuto tra Le Giare di Antonio Bufi e l’Atelier de Joel Robuchon prima di prendere in mano le redini di un bistrot a Corato, sua città natale. La carta è ricca di suggerimenti declinati per tutte le ore, con protagonisti il mercato del fresco e la poliedricità di ogni singolo ingrediente che può esprimersi in diverse forme e consistenze tra il food e il drink, come ad esempio il limone con il succo, le scorze candite, le polveri e le mostarde.
Piccoli piatti, o meglio, bocconi dal mondo che spaziano dall’indiscutibilmente buono a qualcosa di più sperimentale, come il Gambero rosso di Mazara con fagiolini, salsa chimichurri, bisque e rafano o il Ramen in vaso cottura o l’Insalata riccia bruciata, cozze, emulsione e salicornia; snack per accompagnare un buon drink, salumi al coltello, formaggi, sottaceti e fermentati si aggiungono alle proposte giornaliere.
Rotazione quasi giornaliera, grande qualità, prezzo accessibile, un luogo che vuole diventare un punto di riferimento anche per i professionisti, infatti la cucina rimane aperta fino a mezzanotte. Cocktail signature, grandi classici, italici e Martini, la proposta liquida accoglie circa 25 drink che si rinnovano per lo più mensilmente; assolutamente unica l’idea di proporne una buona parte anche in versione Compact tasting, circa una mezza porzione, una dedica a chi abbia voglia di un vero e proprio percorso. L’approccio è sempre quello di dare spazio a tutti e cinque i continenti; infatti, non mancano sake e distillati internazionali, insieme ad una ricca offerta di vini anche al calice.
L’ obiettivo di Dom Carella è stare bene e far star bene. “Sono alla ricerca costante di novità e cose da fare. Tra qualche settimana apriremo con un nuovo ristretto spazio multisensoriale da 7 posti di fianco a Carico che offrirà cene immersive e una Martini Room a tempo (min 30 minuti max 90) dove bere il cocktail preferito da Humphrey Bogart.
Sarà un’esperienza immersiva, al buio, dove dei faretti illuminano il bartender al centro del tavolo a mezzo ottagono – disegnano da me – i bicchieri e i piatti. Questo permette un contatto stretto con il bartender e poi noi siamo fan del Martini, solo Martini per i Martiniani che sono i bevitori più palestrati del mondo del bar.
Un Martini è sinonimo di relax. Il Martini perfetto? 15 ml di Mancini Vermouth secco, un goccio di Orange Bitter, Tanqueray Ten gin, un’oliva, ghiaccio e un peel di limone in una coppetta da 7 cl, non di più”
Creare, stimolare, gustare e trovare ogni volta qualcosa di nuovo per essere la risposta giusta a tante buone occasioni, questo è Carico “un casual risto cocktail, un fine dining buttato per strada con cocktail bar rinomato, what else?”